Recensioni

FOX Factory DPX2 VS X2: test comparativo enduro

L’ammortizzatore posteriore svolge un grande lavoro per tenere la ruota della MTB incollata al suolo, cosi come per garantire stabilità durante la percorrenza e per incassare gli impatti più violenti. FOX Racing Shocks propone due ammortizzatori performanti che possono essere impiegati in ambito enduro, con prestazioni di alto livello in fase di discesa, senza però trascurare le necessarie performance in fase di pedalata.

Stiamo parlando delle unità FOX DPX2 e FOX X2, entrambi nella versione top di gamma Factory con trattamento Kashima. La versione Factory equipaggia il meglio delle tecnologie sviluppate dalla casa americana, portando tutto il know how raccolto nelle competizioni.

Si tratta infatti delle stesse sospensioni FOX che vengono utilizzate dagli atleti agonisti.

Le due sospensioni FOX hanno differenze strutturali sostanziali che le rendono più o meno adatte a determinate circostanze. A partire dall’idraulica interna al sistema di gestione delle compressioni per poi passare alla dimensione totale e il peso complessivo.

FOX Factory DPX2

L’ammortizzatore posteriore FOX Factory DPX2 è un ammortizzatore da “trail riding“, nel più ampio significato del termine. Ossia è possibile utilizzarlo in ambito all mountain ed enduro. Il produttore tiene il peso contenuto e lo dota di tutte le caratteristiche necessarie per bilanciare le performance di salita e discesa. Si ottiene quindi un ammortizzatore perfetto per chi predilige le percorrenze miste che alternano salite e discese.

L’ammortizzatore dispone di una molla virtuale ad aria, bisogna infatti regolare la pressione con l’apposita pompa per sospensioni. Al suo interno sono presenti due camere d’aria, una positiva e una negativa: le camere si auto regolano grazie a dei semplici accorgimenti.

Il manicotto EVOL viene fornito sugli ammortizzatori FLOAT DPX2, e serve per gestire al meglio il serbatoio dell’aria.

AGGIUNGERE ARIA: Per equalizzare le camere d’aria positiva e negativa bisogna comprimere lentamente l’ammortizzatore per il 25% della sua corsa 10-20 volte dopo ogni aggiunta di 50 psi. La mancata equalizzazione delle camere può comportare una maggiore pressione nella camera d’aria positiva rispetto alla camera negativa.

Se l’ammortizzatore è molto rigido e si trova in posizione di apertura, comprimilo finché non senti o avverti il ​​trasferimento dell’aria. Tenere l’ammortizzatore in questa posizione compressa per alcuni secondi.

RILASCIO DEL PRESSORE DELL’ARIA: Rilasciare l’aria lentamente in modo che l’aria dalla camera negativa possa anche essere rilasciata attraverso la valvola Schrader. Rilasciare la pressione dell’aria troppo rapidamente può far sì che la camera negativa abbia una pressione maggiore rispetto alla camera positiva. Se l’ammortizzatore è compresso nella sua corsa e non si estende completamente, aggiungere pressione d’aria finché l’ammortizzatore non si estende, quindi comprimere lentamente l’ammortizzatore per il 25% della sua corsa 10-20 volte.

3 modalità facili da azionare

Avrete a disposizione una leva blu che consente di regolare l’ammortizzatore in 3 posizioni che agiscono sulla velocità di compressione alle alte velocità. Le 3 posizioni disponibili sono Open, Medium e Firm: la prima serve per la discesa e libera l’ammortizzatore da ogni frenatura supplementare, la seconda modalità risulta invece molto utile nei trail pedalati dove occorre rilanciare spesso e affrontare salite. La terza e ultima modalità risulta molto utile nelle salite lineari e tende a bloccare il funzionamento dell’ammortizzatore, per indurire il retrotreno.

Nella versione Factory troviamo poi un’ulteriore regolazione collocata al centro del pomello blu e va azionata con una brugola da 3 mm.. Sono disponibili 10 click che influenzano la velocità di compressione alle basse velocità: questa regolazione funziona solo nella modalità Open.

Abbiamo poi un registro che consente di regolare il Rebound, ossia la velocità di ri estensione dopo ogni compressione (il pomello rosso). Possiamo regolare un rebound più lento o veloce. Anche in questo caso vi consiglio di leggere attentamene la guida che ho linkato sopra.

Tuning fine: Distanziatori o token

Se poi non vi accontentate e come i professionisti volete una regolazione ancora più precisa potete utilizzare i riduttori di volume. Influenzano il comportamento della corsa media e possono aumentare o diminuire la resistenza ai fine corsa.

Distanziatori del volume: la modifica dei distanziatori del volume nell’ammortizzatore è una regolazione interna che consente di modificare il comportamento di metà corsa e la resistenza al fondo corsa. Se hai impostato correttamente l’abbassamento e stai utilizzando la corsa completa (toccando il fondo) troppo facilmente, potresti installare un distanziatore più grande per aumentare la resistenza di fondo. Se hai impostato correttamente l’abbassamento e non stai utilizzando la corsa completa, allora potresti installare un distanziatore più piccolo per diminuire la resistenza al fondo

Regolazione del SAG

Per cominciare con le regolazioni e ottenere il massimo delle prestazioni bisogna partire dal S.A.G. ossia regolare l’affondamento statico. Se non sapete come fare vi lascio il tutorial che spiega come regolare il SAG delle sospensioni.

Per ottenere le migliori prestazioni dalla tua sospensione FOX, bisogna regolare la pressione dell’aria per ottenere la corretta impostazione del SAG. il SAG è la quantità di compressione (a vuoto da fermi) della sospensione compressa sotto il peso del rider che indossa l’attrezzatura tecnica. L’intervallo del SAG dovrebbe essere impostato tra il 25-30% della corsa totale dell’ammortizzatore.

Ecco la procedura indicata dal produttore.

  • Portare la leva a 3 posizioni sulla modalità OPEN.
  • Inizia impostando la pressione dell’aria dell’ammortizzatore (psi) in modo che corrisponda al tuo peso in libbre.
  • Con la pompa dell’aria collegata alla valvola dell’ammortizzatore, fai scorrere lentamente l’ammortizzatore attraverso il 25% della sua corsa 10 volte quando raggiungi la pressione desiderata. Ciò equalizzerà le camere d’aria positiva e negativa e cambierà la pressione sul manometro della pompa.

Attenzione, non superare la pressione massima dell’aria: gli ammortizzatori FLOAT DPX2 hanno una pressione massima dell’aria di 350 psi.

  • Rimuovere la pompa.
  • Siediti ancora sulla bici nella tua normale posizione di guida, usando un muro o un albero come supporto.
  • Tirare l’o-ring dell’indicatore di abbassamento contro la guarnizione del manicotto dell’aria in gomma.
  • Smontare con cautela dalla bici senza rimbalzare
  • Misurare la distanza tra l’o-ring dell’indicatore di abbassamento e la guarnizione del manicotto dell’aria in gomma. Confronta la tua misurazione con la tabella “Misurazioni dell’abbassamento suggerito”. Aggiungere o rimuovere la pressione dell’aria fino a raggiungere la misurazione dell’abbassamento desiderata.

FOX Factory X2

L’ammortizzatore posteriore FOX Factory X2 è un ammortizzatore da gravity, nel più ampio significato del termine. Ossia è possibile utilizzarlo in ambito enduro, free ride e downhill. Il produttore mette in risalto le performance per la discesa, la salita diventa solo una necessità. Si ottiene quindi un ammortizzatore perfetto per chi predilige le discese nei bike park, i tracciati da super enduro o il downhill.

In questo caso la stuttura è più massiccia e pesante, predisposta per un uso più gravoso e prolungato in discesa. Il volume dell’aria è maggiore per consentire di utilizzare pressioni più basse che migliorano il rendimento della sospensione. Il che si traduce in maggiore sensibilità fin dall’inizio della corsa.

FOX X2 tuning sottile: 4 regolazioni

La regolazione tramite la leva diventa doppia con solo due scatti e prevede l’apertura totale o la chiusura per i trasferimenti pedalati. Si perde quindi la polivalenza delle 3 modalità disponibili nel modello DPX2. In questo caso però possiamo regolare più finemente le compressioni alle alte velocità con un pomello dedicato. Possono poi essere regolate separatamente le velocità di compressione alle basse velocità. Ecco la guida per capire le differenze tra le velocità di compressione.

Resta separata la regolazione del rebound che in questo caso diventa doppia e consente di regolare separatamente il rimbalzo alle alte e basse velocità. Abbiamo quindi un ammortizzatore completamente personalizzabile con un totale di 4 regolazioni separate, oltre al setting del SAG e il pomello per apertura e blocco.

  • High-speed compression – 8 click
  • Low-speed compression – 16 click
  • High-speed rebound (w/VVC) – 8 click
  • Low-speed rebound – 16 click

Il test e la comparazione

Entrambi gli ammortizzatori sono stati testati sugli stessi trail gravity da enduro e da all mountain, per percepire e valutare le differenze. Come previsto dal produttore posso anticiparvi e confermare che entrambi rispecchiano la destinazione d’uso e le aspettative.

La prima unità FOX DPX2 risulta sicuramente più polivalente e versatile vista la possibilità di gestire rapidamente la sua configurazione con i 3 scatti pre configurati. Un ammortizzatore che lavora molto bene in discesa in modalità Open cosi come nella modalità media che risulta molto utile per i trail più lineari con fondo battuto e regolare. La modalità centrale è ottima anche per le salite tecniche, dove l’ammortizzatore offre maggiore trazione senza disperdere troppe energie.

Una volta impostato su Firm risulta quasi bloccato e consente di risalire in maniera fluida e piacevole, durante i trasferimenti su asfalto o battuto.

Come aspetti “negativi” manca sicuramente la potenzialità e la configurazione fine del suo fratello maggiore.

Il FOX X2 Factory Kashima risulta invece più prestante e performante nelle fasi di discesa. Il suo comportamento è più “burroso” e risponde alle vostre pretese di divertimento assorbendo con progressività ogni urto e impatto, dai più piccoli a quelli più grossi. Risulta più progressivo e usa meno travel ritardando l’arrivo al fine corsa.

Potendo impostare in maniera differente le compressioni alle alte e basse velocità, cosi come i rispettivi rebound. Risulta un’accoppiata vincente con la forcella FOX Factory 36 o 38 munita di cartuccia idrauluca GRIP2. Come ho avuto modo di testare nella Ribisu Rocket. Se volete sapere come regolare la forcella FOX con cartuccia GRIP2 vi lascio a disposizione la guida.

In salita il FOX X2 blocca abbastanza bene, ma sul tecnico dovrete scegliere se tenerlo chiuso e scalciante o tutto aperto: nel secondo caso le pedalate saranno decisamente più faticose e meno efficaci sul tecnico. Da aperto infatti tende ovviamente a “bobbare” parecchio, salvo regolare le compressioni a basa velocità.

Attenzione però a non rindurirle al massimo per compensare la pedalata, perché potreste rendere poco efficace il suo comportamento durante il riding .

Il verdetto

Consiglio il FOX DPX2 a chi pedala la propria mountain bike all’interno di tracciati misti con salite e discese, maggiore rendimento e versatilità. Si tratta poi di un ammortizzatore più semplice e facile da regolare. Ideale per chi vuole una sospensione che non richiede troppe attenzioni, il setting corretto si trova più facilmente.

Consiglio invece il modello FOX X2 a chi possiede una bici da bike park, da downhill o pratica un enduro spinto vedendo la salita solo come un dovere. Oppure ancora per le moderne e più pesanti e-MTB. Ma attenzione, dovrete spendere sicuramente più tempo per trovare le giuste regolazioni, con cosi tanti pomelli, se regolati in maniera errata, per assurdo, rischiate di avere una sospensione nervosa, pericolosa o poco performante. Una sospensione per chi ha più pazienza e voglia di smanettare con le regolazioni. La pazienza sarà ripagata da un comportamento smart che rispecchia il vostro stile di guida o le caratteristiche del trail.

Se volete conoscere tutte le specifiche tecniche, scaricare i manuali o vedere le configurazioni consigliate, potete visitare il sito del produttore.

Se avete bisogno di ulteriori consigli o informazioni potete seguirmi su Instagram e Facebook per richiedere una consulenza gratuita*.

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